Mercoledì 5 ottobre Cgil Bologna, Cisl Area metropolitana bolognese, Uil Emilia Romagna organizzano, a Bologna, una manifestazione in sostegno e solidarietà alla protesta delle donne in Iran. Alle ore 18.00 è previsto il concentramento in piazza XX Settembre, seguirà corteo fino a piazza del Nettuno dove si terranno interventi delle organizzazioni promotrici, delle associazioni aderenti e dei rappresentanti delle istituzioni.
Tra le adesioni pervenute: Amnesty International, Anpi, Arci, Donne in nero, Rete studenti medi e Rete degli Universitari, Libera, Coordinamento Donne Acli, Circolo Acli Giovanni XXIII°, Pax Christi, Cucine popolari, Mediterranea, Nexus E.R. Solidarietà internazionale, Auser, Period Think tank, Comitato per la difesa della libertà e della democrazia in Iran, Donne per Nasrin, Africa Clean Onlus, MondoDonna Onlus, Sos Donna, Orlando, Armonie, Casa delle Donne per non subire violenza, Udi, Francesca Centre, Rose Rosse, Coordinamenti donne Cgil-Cisl-Uil Emilia Romagna, Auser Emilia Romagna, David Issamadden Presidente della Comunità Curda in Italia, Osservatorio per la Pace Bologna, Il Manifesto in Rete, Europa verde – Verdi Bologna, Coalizione Civica, Partito Democratico, Azione, Rifondazione Comunista, Partito Comunista Italiano, Fgci Emilia Romagna, Osservatorio violenze di genere, UISP Bologna, Conferenza Donne Pd Bologna, Movimento Federalista Europeo, Chiesa cristiana vetero cattolica, Rete bolognese “Sulla stessa barca”.
APPELLO CGIL – CISL – UIL
La morte della giovane donna di origini curde, Mahsa Amini, 23 anni, arrestata perché non indossava correttamente il velo, come prescritto dalla morale degli ayatollah, e morta a seguito delle violenze inflittale da una ‘zelante’ squadra della polizia religiosa, ha fatto esplodere la rabbia delle donne iraniane trascinando la protesta popolare nelle piazze.
La protesta che il regime teocratico affronta con ‘convinta durezza’ – come ha dichiarato da New York al margine dell’Assemblea delle Nazioni Unite, il presidente iraniano Raisi – coinvolge tutte le classi sociali a partire dai lavoratori che stanno scendendo in piazza, accanto alle donne, per rivendicarne la libertà. Il regime, infatti, utilizza il velo per marginalizzare le donne ed escluderle da ogni ruolo politico, culturale, sociale.
Le donne iraniane non si sono arrese ed hanno riempito le strade e le piazze trascinando giovani e uomini al loro fianco, trasformando la protesta per le violenze subite in una denuncia del regime contro la repressione delle libertà individuali, contro la corruzione dilagante e per gli aumenti dei prezzi e dell’inflazione che hanno ridotto in povertà milioni di famiglie. Il popolo iraniano, quindi, non sta chiedendo solo pane o lavoro, ma libertà.
Morti, feriti ed arresti non si contano. A una settimana dalla morte di Mahsa un’altra ragazza simbolo della protesta contro l’obbligo del velo, Hadis Najafi, 20 anni, è stata uccisa da sei proiettili durante una manifestazione a Teheran.
In Iran diritti e libertà sono negati, i sindacati indipendenti sono repressi sul nascere ed i sindacalisti arrestati e torturati. Nonostante questi fatti, nel Kurdistan iraniano, è stato indetto con coraggio lo sciopero generale.
Esprimiamo sostegno e solidarietà alle donne e al popolo iraniano, ribadiamo il nostro impegno e azione in Italia, in Europa e nel mondo per l’affermazione della democrazia, dei diritti civili, sociali, economici e culturali universali fondamentali per la convivenza, il benessere, la sicurezza e la pace.
Invitiamo tutte le associazioni, le istituzioni, le donne e uomini di questa città ad aderire e partecipare!