Cisl Fp Area metropolitana interviene a proposito della trattativa in atto con l’Amministrazione Comunale a proposito della contrattazione decentrata.
Come Cisl FP abbiamo sostenuto la RSU aziendale del Comune di Bologna a fronte della scelta di quest’ultima di attivare autonomamente lo stato d’agitazione del personale dopo l’incontro del 16 novembre.
Riteniamo tuttavia allo stesso tempo che sia un dovere e una prerogativa della sigla sindacale ottenere istituti contrattuali migliorativi per tutti i lavoratori, come quello delle Progressioni Economiche (PEO).
Questo il motivo per cui, mentre all’incontro del 16 novembre abbiamo contestato all’ Amministrazione Comunale la mancata proposta di una piattaforma di contratto integrativo triennale, durante l’incontro di giovedì 23 novembre, convocato per discutere proprio delle PEO (Progressioni Economiche) abbiamo scelto di rimanere seduti al Tavolo. Per rendere possibile l’assegnazione delle stesse PEO nel 2023.
A sorpresa invece, durante lo stesso tavolo, una parte della RSU prima di iniziare la trattativa e comunque a pochi minuti dalla sottoscrizione dell’accordo di riparto annuale del Fondo Istruzione e Ricerca (insegnanti, infanzia, contratto scuola), ha abbandonato il Tavolo, contestando all’Amministrazione di non essere ancora stata convocata al Tavolo di conciliazione prefettizio conseguente allo stato di agitazione attivato.
Come Cisl FP preme specificare che sedersi al tavolo di contrattazione non è sinonimo di sottoscrizione di accordi e pertanto non si tratta di disconoscere lo stato di agitazione proclamato dalla RSU, si tratta di fare tutto ciò che è in nostro potere per dare un riconoscimento ai lavoratori del Comune di Bologna.
Da parte nostra ci ha colpito in particolare non avere ricevuto informazioni che ci portassero alla condivisione della decisione presa da una parte della RSU. Avremmo preferito discutere delle PEO e comprendere il punto di mediazione tra le parti piuttosto che vedere saltare il tavolo della contrattazione.
Rispettiamo le posizioni di tutti ma uscire dal campo senza aver tentato di trattare non ci aiuterà a far stare meglio le lavoratrici e i lavoratori del Comune di Bologna che rimane per noi l’obiettivo prioritario da perseguire.