Nella giornata di ieri l’Università di Bologna ha approvato la riforma del proprio Statuto.
Come CISL apprezziamo questo cambiamento perché va nella direzione dei principi e dei contenuti presenti nella nostra proposta di legge di iniziativa popolare sulla partecipazione dei lavoratori nella gestione dei loro posti di lavoro, peraltro da poco presentata al Parlamento.
Il nuovo Statuto, infatti, riconosce finalmente l’importanza del contributo che il personale Tecnico Amministrativo può apportare all’interno del Consiglio di Amministrazione –così come Cisl Università ha sostenuto in tutti questi anni- e la persona che ne farà parte verrà eletto da tutto il personale Tecnico Amministrativo medesimo. Anche il peso del voto del personale Tecnico Amministrativo per l’elezione del Rettore (diritto ottenuto solo da 12 anni) è stato aumentato dallo 0,18 allo 0,22 ed anche questo è elemento importante.
Tuttavia riteniamo corretto evidenziare come queste “conquiste” non siano state gratuite, in quanto il personale ha visto eliminare la Consulta del Personale Tecnico Amministrativo e un componente, dei 3 che erano su 35 complessivi, riservati al personale Tecnico Amministrativo in Senato Accademico. Considerati nel loro insieme non un fatto da derubricare, stante una realtà in cui la percentuale dei rappresentanti del personale suddetto all’interno dei vari Organi di Ateneo è sempre inferiore al 10% .
Per cui pur apprezzando diversi aspetti di questa riforma a partire dal ritorno in CDA del personale Tecnico Amministrativo, segno che la proposta della CISL ha una base importante, ci permettiamo toni meno altisonanti rispetto a quelli che con rispetto leggiamo, in altre dichiarazioni pubbliche. Avremmo preferito un percorso più partecipato nelle sue fasi di discussione e perché no, una spinta in più, per valorizzare ulteriormente il personale complessivo nella vita dell’Ateneo.
Cisl Università – Maurizio Turchi segr.generale
Cisl Area metropolitana bolognese Enrico Bassani segr. generale