Si è concluso il percorso democratico volto all’approvazione dell’accordo per il rinnovo del contratto aziendale di
Alberto Sassi S.p.A., che ha visto sia un’alta partecipazione al voto che un consenso diffuso, con oltre il 97%
dei voti favorevoli.
La Alberto Sassi è una storica azienda metalmeccanica bolognese fondata nel 1946, che occupa circa 160
dipendenti, attiva nel settore di argani e gearless per ascensori.
L’accordo raggiunto è di valore assoluto, arriva in un momento complicato dove le conseguenze della guerra e
dell’aumento dei costi hanno determinato delle difficoltà sull’andamento dell’impresa negli ultimi anni: l’azienda ha messo in campo un percorso di rilancio anche investendo sui propri dipendenti in termini di incremento di diritti e di salario, nella convinzione condivisa che il benessere delle aziende è correlato a quello dei lavoratori.
Il rinnovo del contratto aziendale, frutto di una trattativa durata quasi un anno, prova a dare una risposta alle
preoccupazioni in ambito economico ma segna anche avanzamenti rilevanti in termini di diritti sia all’interno che all’esterno dell’azienda. Questo accordo testimonia inoltre che si possa fare una buona contrattazione anche nelle piccole e medie realtà del territorio bolognese, laddove i lavoratori e le lavoratrici si organizzano in maniera determinata tramite le loro organizzazioni sindacali
Il contratto approfondisce un sistema di relazioni sindacali basato su un confronto sistematico tutti gli aspetti
della vita lavorativa: sono previsti momenti di dialogo sull’andamento produttivo, sui programmi di investimento e innovazione, sulla formazione negoziata come elemento centrale di sviluppo e sulla crescita professionale dei lavoratori.
Sindacato e azienda hanno anche deciso di confrontarsi sul tema del contrasto alle discriminazioni,
impegnandosi attivamente al rigetto di ogni forma di violenza di genere, in un percorso di inclusione visto come
una responsabilità collettiva, e prevedendo un’ora aggiuntiva di assemblea volta alla sensibilizzazione sul tema.
Un ruolo attivo è previsto anche su ambiente e sostenibilità, con un impegno a promuovere iniziative volte a un utilizzo responsabile di risorse ed energia, a una riduzione del consumo di carta e plastiche e a incentivare la
mobilità elettrica e sostenibile, con momenti di formazione propedeutici agli obiettivi fissati.
Particolare importanza assume il tema della conciliazione dei tempi di vita con i tempi di lavoro e dei diritti individuali. Infatti il contratto definisce un monte ore illimitato per svolgere visite specialistiche, cure oncologiche ed esami clinici, 4 permessi complessivi annui per visite e cure odontoiatriche, introduce 8 ore annue retribuite per malattia di figli, visite mediche per parenti di primo grado, conviventi e animali domestici, incrementa di tre mesi il diritto all’aspettativa facoltativa per maternità/paternità.
In merito agli orari di lavoro è stata confermata una riduzione d’orario di lavoro di un’ora settimanale, come anche un orario flessibile per gli impiegati. Da sottolineare l’introduzione di una forma di flessibilità per la parte operaia, che potrà recuperare fino a due ritardi al mese.
Viene inoltre prevista la definizione di un accordo quadro sullo smart working, che consenta lo svolgimento da remoto di almeno 6 giornate lavorative.
Definito inoltre un sistema premiale per i lavoratori e i loro figli che conseguano un diploma o una laurea.
Sulla parte economica le cifre sono di assoluta importanza:
– viene aumentato di 50€ a regime il superminimo collettivo mensile, uguale per tutti i lavoratori, che
andranno ad aggiungersi all’incremento previsto per il mese di giugno dal contratto nazionale (124,4€ al
livello c3)
– viene prevista l’erogazione di una una tantum di 250€ a giugno 2023
– viene definito un Premio di Risultato del valore minimo stimabile in 1100€ annui
– viene potenziato lo strumento dei flexible benefits (introdotti dal CCNL dell’industria metalmeccanica)
prevedendo, per tutti i lavoratori, una quota annua aggiuntiva pari a 58 euro netti.
Si tratta indubbiamente di un accordo ricco, che riesce a tenere insieme un avanzato sistema di relazioni
industriali, un’attenzione ai diritti individuali e ai processi produttivi e la redistribuzione alle lavoratrici ed ai
lavoratori di quote importanti di salario, particolarmente importante in un momento dove l’inflazione ha eroso
pezzi importanti di poter d’acquisto e dove il sindacato è impegnato a tutti i livelli per contrastare gli effetti di
questo fenomeno.