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Imola esternalizzazione RTI no dei sindacati


Pubblicato il: 13 Settembre 2023
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L’allarme di Fp Cgil , Cisl Fp e Uil Fpl a proposito ipotesi esternalizzazione Residenza per Trattamenti Intensivi (RTI) del Dipartimento di Salute Mentale.

A metà giugno 2023 la Direzione Generale dell’Ausl di Imola informava la RSU e le organizzazioni sindacali dell’intenzione di chiudere temporaneamente la Residenza per Trattamenti Intensivi (RTI) del Dipartimento di Salute Mentale attivando una convenzione con una struttura privata per dare continuità nella gestione dei pazienti. La residenza sarebbe stata chiusa fino al termine dell’estate per permettere ai dipendenti di fruire delle ferie estive. Tutto ciò è stato dichiarato nell’ambito di un incontro sindacale destinato a informare sulle chiusure estive.
Coloro che rimanevano in servizio avrebbero prestato temporaneamente la loro opera presso altri servizi della Ausl. Complessivamente si tratta di 6 infermieri e 6 operatori/operatrici socio sanitarie.

Già in quella occasione la delegazione sindacale aveva rappresentato che quella chiusura poteva essere il preludio di una chiusura definitiva esprimendo l’assoluta contrarietà verso decisioni di quel tipo.
Purtroppo dobbiamo dire che avevamo ragione. E’, infatti, di questi giorni la frettolosa comunicazione alle organizzazioni sindacali e la molto più precisa comunicazione ai lavoratori interessati che la convenzione con la struttura privata si protrarrà fino al 31 dicembre 2023, e che si prevedono ipotesi di esternalizzazione del servizio verso un gestore privato.

Di fronte richiesta delle organizzazioni sindacali di un incontro immediato per potere discutere direttamente di questa vicenda, l’Ausl ci ha convocato solamente per la fine di settembre.

Il messaggio che vogliamo trasmettere in modo chiaro e inequivocabile è che siamo contrari a qualsiasi riduzione del perimetro pubblico nella gestione dei servizi sanitari. E questo non perché riteniamo che il personale impiegato dal gestore privato sia meno professionale ma perché riteniamo che solo la gestione diretta di un servizio sia garanzia di universalità e qualità. Non vogliamo assolutamente che si proceda a un depotenziamento dei servizi gestiti direttamente dalla Ausl.
Qualora il progetto non venga fermato la risposta sindacale sarà la mobilitazione.


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