Il comunicato di ieri del Sindaco Metropolitano con cui annuncia ufficialmente la volontà di affidare a un unico Accordo Quadro esterno i servizi e i lavori relativi alla manutenzione strade è una ferita profonda per i lavoratori dell’ente, sia per il merito che per il metodo.
“La Città Metropolitana rinuncia alla gestione diretta del servizio manutenzione strade, quindi il termine corretto da utilizzare– commenta il segretario generale Cisl Fp, Stefano Franceschelli- è esternalizzazione. Un conto, infatti, è potenziare il servizio, altro è affidare gli attuali servizi completamente in esterno senza dare alcuna garanzia sul medio/lungo termine alle figure dei cantonieri e sorveglianti dipendenti della Città Metropolitana, 52 attualmente, che con questo Accordo Quadro si troverebbero a svolgere una funzione del tutto indefinita. Leggiamo inoltre, nel comunicato della Città Metropolitana, un’ombra sui servizi amministrativi ‘oggetto di dispendio di risorse’, che da parte sindacale non lascia presagire nulla di buono per il futuro”.
L’esternalizzazione del settore strade è infatti la punta dell’iceberg. Come Cisl Fp riteniamo oramai evidente che si stia in realtà “smontando” la Città Metropolitana attraverso il depotenziamento e il lento abbandono di diversi servizi chiave quali appunto la manutenzione strade, ma anche la Polizia locale, gli affari istituzionali e il settore sociale.
Contestiamo il merito e il metodo in quanto al termine di cinque mesi di confronto con le organizzazioni sindacali l’Amministrazione annuncia progetti “già decisi”, che non tengono conto minimamente delle istanze dei lavoratori, espresse chiaramente in una assemblea e in un presidio partecipatissimi.
Cinque mesi di confronto quindi buttati via per leggere ieri un annuncio ufficiale in merito a decisioni “già assunte”. Una strana concezione del concetto di “partecipazione”, per questo come sigle sindacali Fp Cgil, Cisl FP, Uil Fpl e RSU abbiamo inviato, al Prefetto, lunedì 12 dicembre, l’istanza per la procedura di stato di agitazione. Stato di agitazione che era unitariamente stato sospeso per dare corso al confronto di questi mesi, ma a questo punto confermato.