Nelle assemblee tenutesi, mercoledì 4 ottobre, le lavoratrici ed i lavoratori danno mandato alle organizzazioni sindacali di continuare la mobilitazione con le forme di lotta fino ad ora esercitate sciopero e presidio permanente.
La sospensione a tempo indeterminato della procedura di avvio dei licenziamenti è un segnale ma allo stesso tempo non sufficiente ad assicurare le garanzie di continuità produttiva e salvaguardia occupazionale.
L’intenzione espressa ieri al tavolo dall’azienda, di individuare dei soggetti esterni in grado di rilevare e riconvertire il sito produttivo sono insufficienti per poter pensare di essere sulla buona strada.
Riteniamo, altresì, che sia importante continuare a mantenere la vocazione produttiva del sito che da cinquant’anni produce componentistica per auto e pensiamo che Marelli per il peso strategico che rappresenta in Italia e nel mondo possa continuare a recitare un ruolo come player di componentistica anche in una prospettiva di riconversione.
Riteniamo si possa partire da questa vertenza per una nuova politica industriale per diversificare le produzioni e governare la transizione anche attraverso i fondi nazionali che il governo si è impegnato a utilizzare per lo sviluppo e la salvaguardia del settore automotive.