Via libera della Corte dei Conti al Contratto della sanità pubblica 14.000 i lavoratori interessati nell’Area Metropolitana Bolognese
Cisl FP: Non ci fermiamo, domani a Roma per valorizzazione professionale e sblocco assunzioni. 7.000 lavoratori ancora attendono un passaggio economico
Un’ importante notizia è arrivata, nella serata di ieri, per i 14.000 lavoratori del comparto della sanità pubblica dell’Area metropolitana bolognese, la Corte dei Conti ha infatti dato l’atteso via libera alla sottoscrizione definitiva del Contratto Collettivo Nazionale, sottoscritto in ipotesi a luglio e per il quale l’Aran, proprio oggi, ha convocato i sindacati il 2 novembre per la sottoscrizione definitiva.
Il nuovo contratto prevede un rilancio delle professioni sanitarie, tecniche e amministrative attraverso un nuovo inquadramento professionale e nuove valorizzazioni economiche. Deve però essere sostenuto da scelte altrettanto nette nella contrattazione aziendale.
Per questo prosegue la nostra battaglia per l’incremento delle risorse sui fondi di contrattazione aziendale, dopo le tante vertenze che come Cisl FP abbiamo fatto negli ultimi due anni davanti alle aziende e alla sede della Regione, domani saremo a Roma alla manifestazione nazionale unitaria “Sanità se non la curi non ti cura” assieme alle altre organizzazioni sindacali, per ribadire che la sanità pubblica necessita di giusti investimenti anche sulle persone che ci lavorano.
A causa della sofferenza economica dei fondi contrattuali che denunciamo da tempo nelle aziende sanitarie metropolitane sono infatti quasi 7.000 i lavoratori che ancora attendono una progressione economica che a queste condizioni non si riesce ad ottenere con la contrattazione aziendale, quindi la metà del totale complessivo: 4.500 alla Ausl di Bologna, 1.200 al S.Orsola, 200 al Rizzoli, 1.000 alla Ausl di Imola.
Ribadiremo poi il tema dello sblocco delle assunzioni, cuore delle nostre rivendicazioni, perché ancora oggi si riscontrano diverse sofferenze da parte dei professionisti e degli operatori per garantire i servizi ricorrendo a salti riposo e doppi turni. Un esempio su tutti, basti pensare al ritorno di fenomeni di congestione ai Pronto Soccorso che in questi giorni registriamo in tutte le aziende.