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Aldrovandi-Rubbiani sciopero e presidio


Pubblicato il: 14 Novembre 2022
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Venerdì 18 novembre, sciopero di tutto il personale dell’Ipsas Aldrovandi-Rubbiani di Bologna, con  presidio dalle ore 8 in via Marconi 38-40 a Bologna.

Il comunicato stampa FlC Cgil, Cisl Scuola, Cobas, Gilda.

A seguito dell’intervento della commissione di garanzia lo sciopero inizialmente previsto per il 14 novembre è stato differito al 18 novembre.

CISL Scuola, COBAS Scuola, FLC CGIL, GILDA Unams, unitamente alla RSU di istituto, hanno proclamato lo sciopero dell’intera giornata di tutto il personale docente e ATA su richiesta dell’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori dell’IPSAS “Aldrovandi Rubbiani”.

Durante questi mesi, e già a partire dalla fine dell’anno scolastico precedente, la dirigenza ha assunto una modalità sempre più autocratica di gestione della scuola, imponendo le proprie decisioni e sottraendosi ad un vero confronto all’interno degli organi collegiali e con le rappresentanze sindacali. Dopo aver visto fallire l’ennesimo tentativo di conciliazione in prefettura, a causa dell’atteggiamento intransigente della dirigente, è giunto il momento di dare voce al disagio e al malessere diffuso all’interno della comunità scolastica.

SCIOPERIAMO PER

• Una scuola fondata sul rispetto, la partecipazione e la collaborazione tra tutte le sue componenti

• La valorizzazione e il coinvolgimento effettivo degli organi collegiali nella gestione didattico organizzativa della scuola

• La trasparenza sull’utilizzo delle risorse umane ed economiche della scuola, attraverso una informazione corretta, tempestiva e completa alle rappresentanze sindacali

• Il rispetto di un congruo preavviso nella comunicazione degli impegni scolastici e la definizione di un orario di lavoro certo e stabile per tutto il personale ATA

• Il riconoscimento della formazione come servizio a tutti gli effetti

SCIOPERIAMO CONTRO

• Il modello dirigistico di gestione della scuola e delle risorse ad essa assegnate attraverso decisioni unilaterali calate dall’alto

• La marginalizzazione del ruolo di docenti e ATA ridotti a semplici esecutori delle direttive dirigenziali

• L’imposizione arbitraria del servizio su più plessi

• L’organizzazione flessibile del lavoro del personale ATA senza confronto preventivo

• La mancanza di chiarezza nell’attribuzione degli incarichi e dei compiti specifici richiesti al personale destinatario di compensi accessori